Descrizione
Descrizione dell’opera:
Bellissimo ritratto di una bella donna, avvolta nel suo kimono, che guarda in alto mentre ascolta il dolce suono degli aquiloni che danzano nella brezza.
Oltre alla mano leggermente coperta dalla manica, gli unici indizi dell’iconografia che suggeriscono l’ambientazione invernale sono i diversi strati che compongono il suo abbigliamento, insieme al tessuto pesante di color marrone scuro del suo kimono. Tuttavia, la brezza leggera e gli aquiloni volanti a forma di farfalla che ornano la stampa, insieme ai rami decorativi dei fiori di susino ci ricordano che la primavera non tarderà ad arrivare.
Note biografiche:
Kiyoakata Kaburagi nato il 31 agosto 188 a Kanda, Tokio, ha iniziato la sua carriera come illustratore. Era anche un eccellente scrittore e scrisse molte raccolte di saggi, tra cui “ Koshikata no Ki”. È stato nominato come miglior artista della casa imperiale e diventò membro dell’Accademia Imperiale d’Arte. Era una persona colta è per i suoi meriti ha ricevuto l’Ordine della Cultura. Morì a Yukinoshita, Kamakura il 2 marzo 1972 all’età di 93 anni.
Kiyoakata Kaburagi insieme a Ikeda Shōen (1886-1917) e Uemura Shōen sono stati considerati maestri di rilievo della corrente artistica di stile shinhanga del genere bijinga. Infatti, le loro opere raffigurano con uno stile diverso dal canone ukiyoe antecedente, la bellezza idealizzata di donne comuni e contemporanee, impegnate in attività quotidiane, o delle protagoniste di ruoli letterari melodrammatici. Questi pittori ebbero un ruolo importante nello sviluppo dell’estetica bijinga moderna poiché introdussero le immagini di figure femminili moderne e contemporanee, finora destinate ad una fruizione privata, nelle mostre ufficiali ponendole così sotto la luce pubblica del mondo dell’arte. A stimolare questa nuova iconografia femminile moderna furono inoltre le nuove arti grafiche, sviluppatesi grazie ai nuovi mezzi reprografici, che avevano come protagoniste le donne: poster, kuchie, cartoline, pubblicità ecc., che si diffusero su una larga scala nella società giapponese.
L’evoluzione del genere bijinga nel Giappone moderno costituiva quindi un fenomeno strettamente correlato con i complessi cambiamenti storici e culturali che allora si verificavano nell’arcipelago nipponico. Le stampe shinhanga appartenenti al genere bijinga sono testimoni di questa trasformazione.
Per quanto riguarda le tematiche e le diverse ambientazioni in cui erano collocate le bijin, gli artisti shinhanga ripresero generalmente le convenzioni del bijinga: le donne sono generalmente illustrate in ambienti domestici, impegnate in attività tradizionalmente associate al genere femminile come incipriarsi, dipingere di rosso le labbra o sistemare l’acconciatura davanti allo specchio, uscire dal bagno, e in generale impegnarsi nella cura del corpo. Viene inoltre data una particolare attenzione all’abbigliamento e all’acconciatura delle beltà femminili che sono il fulcro della composizione. In alcuni casi, più rari, le bijin sono raffigurate all’esterno, immerse nella natura della cui bellezza transitoria diventano l’allegoria.
In Giappone esiste una lunga tradizione presente sia nella cultura artistica che letteraria nell’associare la donna con fenomeni naturali: neve, pioggia e vento; all’epoca in cui fiorì il movimento Shinhanga il concetto di bellezza femminile era saldamente connesso con quello di bellezza della natura. A differenza di quanto succedeva in passato inoltre, le donne sono generalmente poste in un ambiente o su uno sfondo meno denso di particolari: nella maggioranza delle stampe shinhanga le belle donne sono raffigurate su uno sfondo privo di decorazioni.