Descrizione
In quest’opera lo studio degli effetti naturalistici vengono pienamente catturati.
Questa xilografia meravigliosa raffigura una coppia di carpe che nuotano liberamente vicino a delle splendide nifee fiorite, nelle acque limpide e cristalline di un lago. Koson ha utilizzato la goffratura per i contorni dei pesci, inoltre la testa, le squame e le pinne sono finemente dettagliate. Il realismo che ne deriva è sorprendente.
Simbolismo – La Carpa Koi
La parola “KOI” in giapponese significa amore. Per questo la carpa è un simbolo di durevolezza, stabilità e buona fortuna nel matrimonio. Ed è anche un simbolo di fortuna e di amicizia e quindi viene utilizzata per augurare tutto il bene possibile.
In Giappone e nella cultura giapponese la Carpa Koi è associata ad una ricca simbologia. Le carpe giapponesi rappresentano infatti tre virtù molto importanti: Coraggio, Fortuna, Amore.
Nella cultura nipponica le koi sono molto apprezzate sia per la loro bellezza e sia per il loro significato simbolico. Dal momento che sono in grado di nuotare controcorrente rappresentano la forza ed il coraggio intesi come capacità di superare le avversità e nell’essere anticonformisti (cioè seguire la propria idea indipendentemente dagli altri).
Cenni sull’artista:
Ohara Koson (1877-1945) è un artista giapponese completo che lavora nel disegno, nella pittura, nell’incisione in legno e nella stampa. Molto rapidamente, ha sviluppato una passione per le piante e gli animali, che ha osservato con attenzione per comprendere i loro atteggiamenti, tratti e caratteristiche fisiche. Sarà poi lui stesso un insegnante, e influenzato da un collega americano, grazie al quale ha ripreso a fare xilografie. La maggior parte delle sue opere sarà successivamente curata da Watanabe Shozaburo, iniziatore del movimento artistico Shin Hanga. Quest’ultimo mirava a integrare elementi occidentali, senza rinunciare ai valori tradizionali della xilografia giapponese. Ispirati dal movimento impressionista europeo, gli artisti si sono assicurati di lavorare sull’ambiente e sugli effetti di luce. Rivolgendosi a un mercato di esportazione americano ed europeo, l’editore è finalmente riuscito a integrare questo tipo di arte in Giappone.
Durante la sua vita, ha usato i nomi dei dipinti Furuson, Shoson e Toyoson.
Alla fine del periodo Meiji, pubblicò dipinti di fiori e uccelli con il nome di “Koson” dall’editore Daikokuya e guadagnò grande popolarità per la creazione di schizzi per l’esportazione all’estero.
Durante il periodo Showa, ha continuato a produrre opere sotto il nome di “Shoson” presso la Watanabe, e sotto il nome di “Toyoson” sotto l’edizione congiunta di Sakai Kokodo e Kawaguchi Shokai.