Descrizione
Note generali:
Margini
Per le stampe di Hokusai venivano usati dei registri che permettevano di stampare tutto il foglio e le piccolissime parti bianche che rimanevano lungo i bordi venivano di regola tagliate senza troppo curarsi se in questa operazione si perdevano parti del disegno. È una caratteristica estremamente rara quando si incontra, come in questa stampa, margini bianchi.
Descrizione:
“Al chiaro di luna, il flusso del Sumida smuoveva le acque ocra, ma nella penombra diveniva scuro come il fango. Con il bel tempo, si percepivano i monti Tsukuba e anche il Fuji. Quale spettacolo strano e meraviglioso!” (Kawabata Yasunari In Cronache D’asakusa).
Il ferryboat di Onmaya sul fiume Sumida a Edo fa la traversata Onmayagashi – Honio sulla riva esterna. Lontano si vede il ponte Ryogoku con il Monte Fuji all’orizzonte. A sinistra, su una barca ormeggiata a riva una donna lava un panno. Sul fascio che uno degli uomini trasporta a bordo del ferryboat si nota il marchio di Nishimuraya Yohachi. Si dice che Onmayagashi, “la riva di Onmaya” abbia desunto il proprio nome dalle stalle dello shogun (umaya) che si trova nella via Miyoshi nel distretto di Akasuka che corre lungo questa parte del fiume Sumida. (cfr.M.FORRER Hokusai, Londra 1991 n.26).
In primissimo piano, ma decentrato rispetto al centro dell’immagine, c’è l’uomo, che lavora,si diverte, immerso nel paesaggio di una qualche provincia riconoscibile per un particolare luogo, ponte, scoglio, monte, fiume, per la presenza di una locanda, una casa da tè, un tempio o un santuario, o per uno scorcio da cui si può cogliere in lontananza la silhouette del Monte Fuji. Una presenza costante, un punto di riferimento che segnala limite tra l’umano e il sacro ma che trasmette anche una prima consapevolezza di unità nazionale sotto il simbolo del Fuji. Hokusai studia le sue composizioni secondo linee di forza precise, lasciando tra il soggetto in primissimo piano e il lontano Monte Fuji uno spazio decorativamente pieno, ma allo stesso tempo libero e vuoto (yohaku) per lasciare libertà di interpretazione all’osservatore.