– 20% SCONTO Shinhanga originale, Kawase Hasui, Ponte Yakumo al Santuario Nagata a Kôbe,1930

4.750,00 3.900,00

Kawase Hasui (1883-1957)
Titolo opera: Ponte Yakumo al Santuario Nagata a Kôbe, Kôbe Nagata jinja Yakumobashi, 1930
Serie: Raccolta di vedute panoramiche del Giappone II: Kansai, Nihon fûkei shû II Kansai hen
Tecnica: Nishikie, silografia a colori, Shin Hanga, firmata Hasui, sigillo rosso dell’artista “Kawase”
Editore: Presente il sigillo
Watanabe Shōzaburō in basso angolo sinistro
Formato: oban tate-e (mm.400 x 270 c.a.)
Edizione: Periodo Showa, 1945 c.a. stampa originale a vita
Magnifica e rara prova con ottimi colori ancora brillanti che non risentono dell’epoca. Impressa su carta del Giappone , epoca prima meta del XX secolo. In perfetto stato di conservazione, con ottimi margini tutt’intorno oltre la linea marginale. Ombreggiatura bokashi superbamente eseguita dappertutto.

 

 

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Descrizione

Descrizione:

L’opera illustra la strada che porta al Santuario Nagata a Kobe, attraverso il ponte Yakumo.
Una cosa che si può notare subito esaminando quest’opera è il forte realismo e l’uso della prospettiva e delle ombreggiature in maniera più moderna e raffinata.  La scena innevata trasmette un profondo senso di calma e una silenziosa eleganza. Lo stesso vale per la scelta di ritrarre una sola persona,  di spalle in lontananza, affinché il vero protagonista sia il paesaggio.
Le travi color rosso vermiglio del ponte risplendono sotto uno strato di soffice neve, dando vita a un fulgido scenario invernale. Sullo sfondo troviamo alberi e case cariche di neve che regalano una splendida vista in una prospettiva davvero spettacolare.

La serie “Nihon fûkei shû II Kansai” è composta da ventiquattro opere. Quest’opera è considerata un capolavoro di rara bellezza ed è una delle più famose della serie.
Hasui era noto per le sue spettacolari scene di neve, pioggia e notte. Questi meravigliosi paesaggi atmosferici sono tra i suoi migliori lavori.

Watanabe Shozaburo coniò il termine shin hanga (nuove stampe) all’inizio del XX secolo, nel 1915 per descrivere le xilografie che commercializzava. All’epoca le tradizionali xilografie giapponesi stavano perdendo popolarità nel mercato interno giapponese. Watanabe però, grazie alla sua esperienza di collaborazione con un grande esportatore commerciale, avuta all’inizio della sua carriera, sapeva che la domanda estera era forte per le stampe raffiguranti paesaggi giapponesi romantici. Invece di cercare di vendere l’arte classica giapponese, Watanabe munito di entusiasmo avviò un’attività dando vita a un movimento artistico che sapeva avrebbe riscosso un notevole interesse nel pubblico occidentale.

Hasui è stato uno degli artisti più prolifici e rispettati con cui Watanabe ha avuto una collaborazione per tutta la vita, rivitalizzando la xilografia giapponese come un’importante forma d’arte nazionale.
Quando Watanabe aprì per la prima volta la sua casa editrice, impiegò i migliori intagliatori e tipografi per realizzare riproduzioni delle famose stampe ukiyo-e del 19°  secolo per venderle all’estero. Ma il mondano Watanabe sapeva che c’era del merito nell’aggiornare la tecnica della xilografia con metodi occidentali, e così iniziò a commissionare a studenti d’arte la realizzazione di nuove stampe. Uno di questi studenti era Hasui Kawase, che aveva studiato pittura sia occidentale che tradizionale giapponese. Nel corso di diversi decenni, Watanabe e Hasui hanno sviluppato una collaborazione reciprocamente vantaggiosa per la stampa e l’editoria che avrebbe assicurato il successo di Watanabe come editore e cementato Hasui come uno dei più grandi paesaggisti giapponesi del 20° secolo.
Watanabe commissionò per la prima volta ad Hasui nel 1918, una serie di cento stampe di paesaggi che furono vendute esclusivamente negli Stati Uniti. Il successo di queste stampe ha portato Watanabe ad annunciare una nuova serie di 36 stampe di Hasui chiamata Viste del paesaggio giapponese.  Watanabe, volendo espandersi nel mercato delle belle arti, decise che le stampe sarebbero state numerate e realizzate in un’edizione limitata di 300 ciascuna.

Tragicamente, nel 1923, i blocchi e tutte le stampe esistenti della serie, il negozio di Watanabe, la casa di Hasui e il suo studio furono distrutti da un incendio dopo il massiccio terremoto di Kanto che cancellò la maggior parte di Tokyo. Ma Watanabe aveva ancora la sua risorsa più preziosa: gli artisti e gli artigiani che producevano le sue stampe, incluso Hasui Kawase. Dopo il terremoto, entrambi gli uomini hanno ricominciato da zero a ricostruire il loro catalogo di lavoro.
Alcune stampe prodotte da Hasui, dopo il terremoto sono state ricreate da schizzi persi durante l’incendio. In seguito, ha trascorso decenni viaggiando per tutto il Giappone catturando l’essenza di un Giappone idealizzato. La sua specialità è diventata la rappresentazione di scene notturne o in condizioni meteorologiche avverse: pioggia o neve.
A differenza dei suoi predecessori ukiyo-e come Hiroshige, le cui stampe spesso includevano le figure di molte persone, quelle di Hasui di solito includevano solo una o due persone. L’effetto in queste scene libere risulta contemplativo.
Ad un certo punto Hasui si è ramificato e ha lavorato con altri editori, in parte per finanziare la ricostruzione della sua casa dopo il terremoto. Ed entrambi gli uomini hanno affrontato ancora una volta delle sfide dopo che la seconda guerra mondiale ha sventrato l’industria della stampa giapponese: i materiali erano scarsi e i mercati americani ed europei, un tempo forti, non volevano più raffigurazioni della vita asiatica. Dopo la guerra Watanabe ha ricostruito la domanda interna allestendo mostre nei grandi magazzini.
Ma nonostante i grandi ostacoli che hanno incontrato lungo il loro cammino, Watanabe e Hasui alla fine hanno creato un’eredità che ha definito un’era dell’arte giapponese. Insieme l’artista e l’uomo d’affari hanno creato una bellissima rappresentazione del Giappone che ha attratto dapprima gli stranieri che desideravano una finestra sull’esotico e, infine, i giapponesi che cercavano di preservare un po’ della cultura che era andata perduta a causa della guerra.